Ogni stagione è l’occasione per confermare la vocazione agricola del territorio di Menfi, sempre all’insegna di prodotti di altissima qualità. Dopo la vendemmia e la raccolta delle olive, con l’arrivo dell’inverno è il turno del Carciofo Spinoso, presidio slow food da oltre 10 anni.
Le eccellenze di Menfi: il carciofo Spinoso
Un po’ più piccolo rispetto alle altre varietà autunnali, il Carciofo Spinoso di Menfi è caratterizzato da brattee verdi con un sopraccolore violetto e da grandi spine dorate sulla parte superiore, che gli hanno valso in passato il nome di “spinello”.
Una varietà storica e famosissima, conosciuta almeno dall’Ottocento, quando i terreni coltivati a Spinoso si estendevano dal fiume Carboj all’attuale Riserva naturale Foce del Belìce. Oggi questo carciofo rappresenta un ecotipo locale tradizionale particolarmente apprezzato dai buongustai per aspetto e sapore, coltivato però sempre meno perché meno produttivo di quelli ibridi.
Carciofo Spinoso: sapori e ricette per gustarlo
Un prodotto di non semplice preparazione ma dal sapore unico, aromatico, croccante, delicato: grazie all’alto contenuto di lignina che lo rende più consistente, il Carciofo Spinoso di Menfi è perfetto la produzione di sottoli, caponate e paté, oltre che per la cottura alla brace.
Ed è proprio con l’“arrustuta del primo maggio” che si mette tradizionalmente fine alla stagione produttiva dello Spinoso, quando i menfitani si ritrovano in campagna per cuocere gli ultimi carciofi su braci di potature di olivo.
Prima di cucinarli, i carciofi vengono prima battuti con tutte le spine su una base di marmo per favorire l’apertura delle brattee, poi conditi con olio extravergine di oliva, sale ed aglio e quindi messi sulla brace.
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